mercoledì 27 dicembre 2017

La disfunzione erettile: cause, rimedi e cure


La disfunzione erettile, ovvero l’incapacità di raggiungere o mantenere l’erezione per un tempo sufficiente al rapporto sessuale, è molto diffusa. La maggior parte degli uomini è soggetta a questo disturbo periodicamente, ma nel momento in cui l’erezione diventa un fenomeno veramente imprevedibile, la disfunzione erettile assume i connotati di un dramma individuale e interpersonale. Per una coppia abituata ad avere una vita sessuale soddisfacente, l’insorgenza di questo problema può risultare decisamente preoccupante, creando ansia e un senso di frustrazione personale che può ripercuotersi sulla relazione di coppia.


Che cos'è?
In linea con la moderna impostazione scientifica la disfunzione erettile è considerata un fenomeno bio-psico-sociale con aspetti di tipo biologico, cognitivo, comportamentale ed emotivo, che coinvolgono l’identità, la cooperazione e l’intimità della coppia (Metz e Mc Carthy, 2004). Prendere in considerazione tutti questi fattori aiuterà a comprendere la disfunzione erettile e accrescerà le possibilità di superarla.

I fattori fisiologici
Tutto ciò che danneggia la propria salute, come non avere cura di sé, trascurare certe patologie o soffrire degli effetti collaterali di un farmaco, incide immancabilmente anche sulla sensibilità sessuale e quindi sull’erezione.
Le cattive abitudini. I ritmi alimentari, la mancanza di esercizio fisico e il modo di dormire possono contribuire alla disfunzione erettile. E’ stato ormai accertato che il fumo, a lungo termine, ha un impatto negativo sul benessere sessuale, poiché determina un deterioramento delle vie respiratorie e dei tessuti vascolari, così come è stato dimostrato che l’abuso di alcol e droghe danneggia le funzioni sessuali e favorisce il disturbo in questione.

Le condizioni degli apparati vascolare, nervoso e ormonale. Dal punto di vista organico sono tre gli apparati che condizionano l’erezione: vascolare, nervoso e ormonale. Una patologia in uno di questi apparati può causare o concorrere alla disfunzione erettile. Spesso questo problema è la conseguenza degli effetti collaterali di alcuni farmaci, specialmente quelli utilizzati per trattare l’ipertensione e la depressione. Per valutare se vi è presenza di fattori organici bisogna capire se la persona sia in grado di avere un’erezione in situazioni non sessuali, ad esempio al risveglio, o con la stimolazione. Se non viene evidenziato alcun problema in queste situazioni, con tutta probabilità gli apparati vascolare, ormonale e nervoso funzionano correttamente e pertanto non c’è alcun bisogno di ulteriori analisi. Se invece un qualche problema sussiste è utile avviare un consulto col proprio medico di famiglia, che esaminerà la vostra storia clinica al fine di determinare se avete un problema medico capace di giustificare determinati sintomi, come ad esempio, il diabete, l’ipertensione o un disturbo neurologico. E, sulla base di tali valutazioni, potrà inviarvi da un andrologo e un terapeuta esperto in coppia e disturbi sessuali per effettuare ulteriori test diagnostici.

La salute della compagna. E’ altrettanto raccomandabile che la vostra compagna valuti le sue condizioni generali di salute e analizzi approfonditamente i suoi eventuali problemi sessuali. Le difficoltà in questo ambito, le ansie e le inibizioni femminili possono sommarsi a quelle causate dalla disfunzione erettile e rendere inefficace qualsiasi tentativo di cura.

I fattori psicologici
I fattori psicologici hanno un’importanza fondamentale poiché possono influire non solo sull'erezione, ma anche sul desiderio stesso. Tali fattori includono sia un generico stress psicologico sia le emozioni che si provano in relazione alla disfunzione erettile. Le emozioni – soprattutto l’ansia, il risentimento o la depressione – possono incidere negativamente sulla funzionalità erettile. Preoccupazioni di carattere economico, il dolore per la perdita di una persona cara, l’apprensione per i figli o la perdita del lavoro sono tutte situazioni che possono interferire con la reattività sessuale. L’ansia anticipatoria rispetto alla propria condizione, ossia la preoccupazione di incorrere in un fallimento costituiscono una minaccia per la sessualità. Quando si concepisce il rapporto sessuale come un test da superare, si vive costantemente nel terrore di essere destinati irrimediabilmente all'insuccesso, alla mancanza di autocontrollo, con conseguenze sulla propria autostima.

I fattori relazionali
La serenità, l’attrazione reciproca, la fiducia e l’intima collaborazione, possono facilitare la reattività sessuale e quindi l’erezione. Al contrario, problemi di coppia – i conflitti, la distanza emotiva, il non sentirsi al sicuro, l’insoddisfazione verso il proprio coniuge o il proprio matrimonio, la mancanza di tempo da dedicare alla propria relazione, il senso di colpa, i rimproveri – minano le fondamenta del legame interpersonale su cui si basa la sicurezza di poter avere un’erezione. Un limite significativo nel campo della ricerca delle cause risiede nel fatto che il disturbo sia incentrato su un fatto maschile: raramente si interroga il paziente sulla propria relazione affettiva con la partner. Tuttavia la sessualità non è un fatto individuale e isolato, ma prevede uno scambio interpersonale, di coppia. E’ auspicabile affrontare il problema con un approccio che coinvolga la coppia: il problema manifestato dall'uomo è anche un problema della partner e pertanto anche a lei spetta un ruolo attivo nell'affrontarlo.

Le possibili reazioni dalla partner. La maggior parte delle donne, di fronte alla disfunzione erettile, reagisce in due modi differenti, ma comunque estremi, che contribuiscono solo a peggiorare il problema. La reazione più comune è quella di assumere una atteggiamento materno e conciliante, affermando che ciò che conta veramente è l’intimità e non il sesso. Nel tentativo di mostrarsi utili riescono soltanto a reprimere tutta la loro sensualità. Oppure possono reagire diventando estremamente esigenti sul piano sessuale, affermando che il compagno è in debito con loro e richiedendogli prestazioni ulteriori.
L’approccio più utile per la donna è quello di mostrarsi una partner sessuale coinvolta e affettuosa. Se la donna si sente spesso confusa, ferita, oppure colpevole, non all'altezza delle aspettative del compagno, dovrà valutare di intraprendere un percorso psicologico, insieme al compagno, per elaborare i suoi vissuti emotivi e trasformarli in partecipazione attiva e positiva.



I fattori psico-sessuali
Vi sono molti fattori psicologici coinvolti nella sessualità di natura emotiva, relazionale, cognitiva, comportamentale. Questi giocano un ruolo sempre più importante man mano che la relazione progredisce, in particolare per gli uomini che hanno superato i trent'anni. La quasi totalità degli uomini afferma di preferire di gran lunga il periodo in cui l'erezione veniva raggiunta senza problemi, in cui non provava alcun impaccio nel gestire i preliminari e nel quale riusciva a portare a compimento il coito con un'unica erezione. Ci sono però due ordini di problemi. In primo luogo, ciò costituisce un'aspettativa non realistica per buona parte degli uomini al di sopra dei trent'anni, per la maggioranza di quelli sopra i quaranta e per la quasi totalità degli ultracinquantenni. Inoltre, una volta accertata l'esistenza di un problema erettile, è assurdo credere nella possibilità di avere erezioni spontanee e prevedibili. Ciò non significa che tutti gli uomini soffrono di disfunzione erettile, significa invece che, chi è affetto da questo disturbo deve essere disposto a ricorrere a particolari tecniche di tipo cognitivo, comportamentale ed emozionale per aumentare l'eccitazione e favorire il raggiungimento dell'erezione.

I fattori situazionali
Riguardano il problema di riuscire a trovare tempi e luoghi dove poter far sesso con tranquillità e questi, insieme ad altri di origine esterna e emozionale, possono incidere negativamente sulla funzionalità sessuale. Ad esempio, cercare di avere un rapporto dopo mezzanotte quando si è già molto stanchi potrebbe rivelarsi frustrante. Inoltre, il sesso diventa meno allettante se lo si vive nel terrore che i propri figli possano entrare in camera da un momento all'altro.
E' necessario sentirsi sereni per riuscire ad essere sessualmente ricettivi. Pertanto, occorre prendere in considerazione quali fattori situazionali e pratici riescano a favorire il buon esito di un rapporto sessuale, così come è importante identificare quelli che possono comprometterlo e aumentare il rischio che sopraggiunga la disfunzione erettile.

La cura
La convinzione di poter “curare” la disfunzione erettile con un metodo semplice (con pillole, vitamine o creme speciali) sta diventando sempre più popolare, specie nel mondo dei media e in quello della pubblicità. Agli uomini piace l’idea di una soluzione facile e garantita. Tuttavia la multifattorialità dell'origine del deficit erettile necessita di un approccio integrato tra diversi specialisti (urologo, andrologo, endocrinologo, sessuologo, psichiatra, psicologo) sia nella fase della diagnosi che in quella della terapia, in quanto tutte le forme di deficit erettile traggono giovamento dal trattamento psicoterapico da solo o, più di frequente, in combinazione con terapie mediche o chirurgiche.

Come integrare l’apporto farmacologico
Alcuni ritrovati farmacologici, quali il Viagra, il Levitra o il Cialis possono rivelarsi una componente fondamentale della cura. L’obiettivo è quello di integrare il farmaco all'interno di una vita sessuale di coppia, che sia basata su intimità, piacere e sensualità e, laddove siano carenti questi aspetti, lavorare in coppia per raggiungerli. Metz e McCarthy infatti sconsigliano di fare ricorso a qualsiasi farmaco considerandolo una misura sufficiente a garantire un’erezione sicura, ma di inserirlo all'interno di un programma di cambiamento quanto più possibile allargato e integrato.

Un approccio personalizzato
Il passo fondamentale è quello di capire le cause e gli effetti della disfunzione erettile, per mettere a punto una strategia risolutiva che si avvalga di tutti i mezzi necessari, collaborando con la propria partner. Non esiste alcuna incompatibilità tra il supporto farmacologico, la psicoterapia e gli esercizi di aiuto-aiuto da fare a casa; anzi, in genere un approccio integrato è la migliore soluzione per vincere la disfunzione erettile e per sviluppare un clima di fiducia e serenità nella coppia. Nella maggioranza dei casi la strategia migliore è quella di affrontare parallelamente sia i fattori di ordine fisiologico, sia quelli psicologici e relazionali, insieme alle dinamiche sessuali individuali. E' fondamentale che entrambi i partner siano disposti al cambiamento delle proprie abitudini e delle dinamiche interpersonali, e che siano disponibili a vivere la sessualità in maniera più realistica, flessibile e appagante.


BIBLIOGRAFIA:
American Psychiatric Association: Washington D.C. (tr.it. Andreoli, V., Cassano, G.B., Rossi, R. (a cura di) (1996). DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Masson.
Metz, M. E. e B. W. Mc Carthy (2004). Vincere l'impotenza. Eclipsi.
Simonelli, C. (a cura di) (1997). Diagnosi e trattamento delle disfunzioni sessuali. Franco Angeli.
Fonte immagine: www.medicina360.it


Più informaziono potetetrovare sul sito FarmaAmica